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Economia

Lavoro e sindacati, parte il confronto con il premier Draghi

Si lavora per il futuro del paese, con i sindacati che hanno la possibilità di incontrare il premier Draghi per discutere del rilancio del paese.

L’Italia vuole ripartire dopo l’emergenza sanitaria da Coronavirus e soprattutto in seguito ad un anno e mezzo di stop per praticamente tutte le attività commerciali. Nella giornata odierna è ripartito il confronto dei sindacati con il governo. Si tratta praticamente di un confronto che si prefigura ampio e serrato.

governo (web source)

Il tutto con il premier Draghi che è stato convocato sul tema della salute e sicurezza sul lavoro. Si parla soprattutto di come i sindacati possano aiutare i lavoratori a ripartire, con gli investimenti del Pnrr e la fine del blocco dei licenziamenti che vanno a incidere sul prossimo futuro.

Incontro tra premier Draghi ed i sindacati

Si punta sulle riforme in arrivo, con in particolar modo ciò che riporta degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive, del fisco e delle pensioni. L’incontro a Palazzo Chigi è stato il primo dopo il Patto per il lavoro e la crescita che è stato lanciato settimana scorsa, nella giornata di giovedì durante l’assemblea di Confindustria.

Tra i punti si è discusso in particolar modo della priorità assoluta per i giovani, ad avanzare tale tema ci ha pensato il segretario del Pd, Enrico Letta, secondo cui andrebbe previsto “un salario di ingresso e una possibilità di primo lavoro che li stabilizzi”. Il tutto contro stage e precarietà.

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La soluzione per il rilancio del paese dopo l’emergenza sanitaria da covid19

draghi lavoro (web source)

I sindacati hanno tenuto a rimarcare la linea secondo cui il salario minimo va definito nei contratti: “Abbiamo la stessa posizione, siamo per rafforzare la contrattazione perché garantisce tutti, e l’esempio ci viene da Ita”. Lo afferma in questo caso specifico il presidente degli industriali, Carlo Bonomi.

Il presidente torna sul Patto, chiedendo “il gioco delle bandierine non metta a rischio le riforme”. Vanno definiti il ruolo dei Ccnl e la soglia minima, che potrebbe viaggiare sui 9 euro l’ora: “Un salario orario per legge darebbe la stura a moltissime aziende di uscire dai contratti nazionali“.

Insomma, l’occasione per ripartire e per tentare di dare nuovo lustro al paese.

Gaetano Scotto

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