Gino Paoli, dal successo al tunnel della depressione: “Mi sparai…”

Gino Paoli racconta un momento drammatico che ha vissuto. Ecco di cosa si tratta nel dettaglio.

 

Gino Paoli è un cantautore originario di Monfalcone che ha scritto canzoni rimaste impresse nell’immaginario comune. Le sue sono vere e proprie opere d’arte apprezzate dagli italiani che hanno reso il cantante uno dei più famosi nel panorama musicale nostrano.

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Gino Paoli in studio – Immagine presa da Instagram

Tra le canzoni più celebri che ha scritto, si ricordano Il cielo in una stanza, Sapore di sale, Senza fine, Che cosa c’è, La gatta, Una lunga storia d’amore e moltissime altre. Ha fatto emozionare generazioni di italiani con le sue canzoni romantiche e delicate. Ha pubblicato ben 34 album.

Per quel che riguarda la sua vita privata, è stato sposato con Anna Fabbri dalla quale ha avuto il figlio Giovanni. Durante il suo matrimonio, però, ha una relazione extra-coniugale con l’attrice Stefania Sandrelli, allora ancora minorenne, che dà alla luce la figlia Amanda. Successivamente, ha una lunga storia d’amore con la collega Ornella Vanoni. Dal 1991 è sposato con Paola Penso, autrice musicale, dalla quale ha avuto tre figli: Nicolò, Tommaso e Francesco.

Tuttavia, nel corso della vita di Gino Paoli c’è stato un episodio che lo ha cambiato profondamente. Purtroppo ha sofferto di depressione ed è arrivato a compiere un gesto estremo. Vediamo nel dettaglio cosa è successo.

Gino Paoli e il tentato suicidio: ecco come andarono le cose

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Gino Paoli – Immagine presa dal profilo Instagram

Ha compiuto 87 anni a Settembre, eppure nel corso della sua vita non è stato tutto rose e fiori. Ha sofferto di depressione a tal punto che è arrivato a decidere di concludere la sua vita. Gino Paoli, infatti, nel 1963 tenta il suicidio dopo un lungo periodo in cui ha sofferto di depressione.

Il cantante ha dichiarato in merito a questo evento in un’intervista al Corriere della sera:  “Mi sparai per vedere cosa c’era dall’altra parte. Avevo avuto tutto dalla vita. Almeno credevo di aver avuto tutto, di aver visto tutto, di non avere ormai più niente da guardare. Quindi volevo andare a vedere dall’altra parte. È una stronzata mostruosa, quello che ho fatto quel giorno”.

E continua aggiungendo: “Tutto quello che poi è successo nella mia vita non lo avrei fatto e c’erano un bel po’ di cose che volevo fare e che erano belle da vivere. Che è stato bello vivere. Però i ragazzi, i giovani sono spesso cretini. Almeno io lo fui”.

Infine, conclude: “Il futuro è sulle ginocchia degli dei, dicevano i greci. Mi sento provvisorio da sempre, ma vivo come se avessi 12 anni. Pianto alberi che sbocceranno tra dieci anni, faccio progetti. Non rinuncio a pensare al domani”.

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