Pino Insegno, l’esperienza nel mondo del porno: “Faticoso e imbarazzante”

“E’ faticoso e imbarazzante dover godere per nove ore”, il racconto di Pino Insegno dell’esperienza nel mondo del porno.

Pino Insegno è uno dei personaggi più noti del panorama italiano. Attore, doppiatore, conduttore, un vero e proprio artista a 360 gradi. In particolare, è stato conosciuto dal grande pubblico in qualità di comico, soprattutto insieme al gruppo della Premiata Ditta. Ha poi continuato la sua gloriosa carriera anche come doppiatore. Insegno ha infatti prestato la voce a numerosi personaggi noti tra cui Will Ferrell, Vigo Mortensen, Michael Shannon, Jamie Fox e Sacha Banon Cohen.

Ma, durante la sua lunga carriera Pino Insegna ha avuto un’esperienza a dir poco particolare. Andiamo a vedere di cosa si tratta.

Pino Insegno: vita e carriera

Pino Insegno ha sicuramente ottenuto molto successo in diversi campi. Infatti, oltre che come attore, comico e doppiatore, Insegno si è dedicato anche al ruolo di conduttore. Dagli anni 2000 ha anche condotto programmi come Zecchino d’oro, Domenica In, Reazione a catena.

Per quanto riguarda la sua vita privata, Pino Insegno è stato per tanti anni il marito di Roberta Lanfranchi. Dalla loro storia d’amore sono nati due figli: Matteo e Francesco. Le strade di Pino e Roberta si sono però separate, e l’attore ha ritrovato la felicità al fianco di Alessia Navarro, anch’essa attrice. Con lei il doppiatore ha avuto altri due figli: Alessandro e Valerio. Ma durante la sua carriera Pino Insegna ha avuto anche una parentesi nel mondo del porno.

“E’ faticoso e imbarazzante”: il racconto

“Ho iniziato, come molti colleghi, doppiando i porno: è faticoso e imbarazzante godere e ansimare per nove ore senza un vero motivo”, ha raccontato Pino Insegno. Un talento, quello del doppiatore, chiaro già dai primi anni di vita.

“Già all’asilo – ha rivelato Insegno – le maestre mi avevano scoperto come narratore, ma come tanti ragazzi sognavo di sfondare nel mondo del calcio. Giocavo in Serie D, nel Banco di Roma, ma poi fui scaricato: ci rimasi malissimo ma non volevo darlo a vedere per non farci stare male anche mio padre”.

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