Nicola Savino, il dramma che ha colpito il conduttore: “Si è ammalato…”

Nicola Savino parla in un’intervista del rapporto con il padre. Ecco cosa ha raccontato nel dettaglio.

 

Nicola Savino è un conduttore televisivo e radiofonico. Il suo primo amore è stata la radio, che lo ha attratto fin da ragazzo. Approda a Radio Deejay da regista e con il passare degli anni arriva a essere conduttore radiofonico. Da anni conduce Deejay chiama Italia insieme a Linus.

Nicola Savino
Nicola Savino – Immagine presa dal profilo Instagram del conduttore

Per quanto riguarda la tv, è stato conduttore di Quelli che il calcio, Colorado Cafè, DopoFestival, Boss in incognito, Le iene, Il giovane Old e Back to school. La sua carriera, insomma, abbraccia molti ambiti e ad oggi è un professionista della radio e del piccolo schermo. Vediamo nel dettaglio cosa ha detto in un’intervista circa la sua vita privata e, in particolare, la sua infanzia.

Nicola Savino e l’infanzia vissuta senza il papà

Nicola Savino
Nicola Savino – Foto presa dal profilo Instagram del conduttore radiofonico

Il conduttore radiofonico è stato intervistato dal Corriere della sera e ha confessato alcuni aspetti della sua vita privata che in pochi conoscono. Ha raccontato del difficile rapporto avuto con il padre, che lavorava per l’Eni ed era costretto a trascorrere molto tempo lontano da casa. Per tale ragione Nicola Savino ha sofferto molto la sua assenza da piccolo. “Quando tornava dai suoi lunghi viaggi, mi portava delle radio, che io poi smontavo, forse nella speranza di trovarci dentro lui. Da quando sono nato ai miei 14 anni non c’è stato praticamente mai”.

Purtroppo, però, suo papà aveva la depressione: “Si è ammalato proprio quando sono nato io, ma poi è peggiorata. Non è semplice per un figlio crescere con un genitore gravemente depresso. Eppure posso dire con certezza che nonostante la malattia non ha mai fatto mancare a me e alle mie sorelle l’amore”.

Per Savino non è stata una cosa molto facile da digerire: “Non avevo gli strumenti per capire cosa fosse quello che allora chiamavano “l’esaurimento nervoso”. E ha continuato: “Crescendo, mi è capitato poi di vedere mio papà in stato confusionale… momenti rari, per fortuna, ma sono successi. Cerco di non pensarci sempre perché mi do fastidio da solo e l’analisi prova a lenire il problema, ma quando ti manca qualcosa di così importante da piccolo, superarlo non è semplice“.

Ha poi aggiunto che quando ha avuto successo nel lavoro, ha comprato una casa a suo papà: “Con i primi guadagni di “Colorado” gli ho comprato una piccola casetta vicino alla mia: l’ho seguito, accudito, stava bene. Per tutto quel tempo siamo stati molto vicini”. E poco prima di morire i due hanno condiviso un momento che il conduttore ricorda con molto affetto: “Non sono stato un buon padre”. Gli ho risposto che era stato fantastico e l’ho abbracciato a mia volta… ed è davvero stato così. Lui amava me, io amavo lui. Lui ha avuto dei problemi”.

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