Maria De Filippi, il duro attacco di Morgan: ecco perché è scappato da Amici

Le parole di Morgan inerenti al suo rapporto con Amici di Maria De Filippi non passeranno inosservate. Tutta la spontaneità del personaggio è uscita allo scoperto.

Un duro attacco a uno dei programmi televisivi più in voga da anni, che però crea disagi, ansie e delle pesanti crisi di pianto da parte di molti partecipanti. Si tratta del programma condotto da Maria De Filippi, Amici, messo sotto esame da Morgan, fuggito a gambe levate dagli studi di Mediaset. Una presa di posizione che comporterà, probabilmente, delle reazioni da parte della famosa conduttrice, o per lo meno, qualcuno se le aspetta.

 

Morgan in Rai
Morgan durante un’intervista fatta in Rai (WebSource)

Come non conoscere il cantante in Italia? Tutti sanno quanto abbia talento quando inizia a fare ciò che lo ha reso famoso, il canto. In tv, però, ha degli atteggiamenti che non tutti riescono a comprendere, anche se quello è il suo modo di fare e viene invitato proprio per questo motivo. La sua figura all’interno dei talent show è sempre stata impeccabile, partendo da X-Factor, fino ad arrivare a Ballando con le stelle, però, a volte, si lascia andare a scenate.

Il suo ruolo all’interno del programma di Amici era quello di direttore artistico e i ragazzi lo seguivano con trasporto. Il massimo rispetto propinato da loro verso il proprio maestro non è bastato, però, a tenerlo legato alla trasmissione.

Morgan ha affermato di essere comunista

Il simbolo del Comunismo
La falce e il martello simbolo del Comunismo (WebSource)

Quello che ha rivelato il cantautore ai microfoni Rai ha del particolare. In effetti, l’uomo ha affermato, senza mezzi termini, di essere un comunista, per via di alcuni atteggiamenti dispotici rilevati ne programma di Queen Mary.

Le sue parole non saranno dimenticate facilmente, specie dalle persone che ha preso di mira. Mentre parlava del suo percorso professionale, ha detto che non è stata lei a cacciarlo dal programma, ma che se n’è andato da solo.

“Mentre fuggivo gridavo agli addetti ai lavori di essere un comunista e che non potevo restare in un posto del genere”, ha aggiunto l’uomo. “Avevo perso le speranze, non si riusciva a dialogare con loro”, ha poi aggiunto. “Avrò gridato 500 volte che sono di sinistra quella sera”, ha poi concluso.

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