Kledi Kadiu, il triste dramma della terapia intensiva: “L’inizio di un calvario…”

Kledi Kadiu ha confessato pochi giorni fa il suo calvario. Ecco di cosa si tratta nel dettaglio.

 

Kledi Kadiu è un ballerino albanese che è riuscito a trovare la sua fortuna in Italia. Diventa famoso soprattutto grazie a C’è posta per te, Buona Domenica e Amici di Maria De Filippi. In quest’ultimo programma ricopre il ruolo di coach per anni.

Kledi Kadiu ad Amici
Kledi Kadiu ad Amici – Foto presa dal profilo ufficiale di Instagram del ballerino

Ha aperto una scuola di danza dove si dedica all’insegnamento della danza per i più piccoli. Nel frattempo, continua a fare masterclass in tutta Italia. Per quel che riguarda la sua vita privata, ha sposato Charlotte Lazzari, dalla quale ha avuto due figli: Lea e Gabriel.

E proprio a proposito del secondogenito Kledi Kadiu ha confessato un dettaglio sul suo stato di salute che ha allarmato i fan. Ecco di cosa si tratta nel dettaglio.

Kledi Kadiu confessa il calvario che sta vivendo il figlio Gabriel: ecco cosa sta succedendo

Kledi Kadiu con suo figlio Gabriel
Kledi Kadiu con suo figlio Gabriel – Foto presa dal profilo ufficiale di Instagram del ballerino

In un lungo post su Instagram Kledi Kadiu ha parlato del dramma che sta vivendo per suo figlio Gabriel nato ad Agosto del 2021. Il suo commovente post confessione inizia così: “Charlotte ed io abbiamo deciso di raccontare un pezzo della nostra storia sperando che questa condivisione possa essere d’esempio alle mamme e i papà che stanno percorrendo un viaggio simile al nostro. Abbiamo aspettato il momento giusto per farlo, salvaguardando in primis nostro figlio, la sua sorellina e la nostra energia”.

E prosegue: “A 13 giorni dal parto Gabriel ha manifestato febbre e forti convulsioni, espressione di una diagnosi piuttosto complessa: meningo-encefalite. L’inizio di un calvario che ci ha davvero messi a dura prova. Gabriel è sopravvissuto e dopo aver riaperto gli occhi, passo dopo passo e con l’audacia di un eroe ha messo in campo tutta la sua forza per riappropriarsi di ciò che questo brutto imprevisto gli ha tolto. Dopo oltre un mese e mezzo di ricovero in terapia intensiva e tanti, tantissimi esami siamo tornati a casa, consapevoli che il percorso di ripresa sarebbe stato lungo e impegnativo. Abbiamo intrapreso fin da subito un percorso di riabilitazione precoce
che ci ha permesso di capire fino in fondo come aiutare nostro figlio al meglio attraverso il gioco e la stimolazione finalizzata. Non vogliamo nasconderci dietro alle parole fingendo che sia tutto semplice ma crediamo immensamente nella neuro plasticità, nella sconfinata forza di volontà del nostro piccolo guerriero, nella costanza e nell’ amore come miglior stimolo all’apprendimento. Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di condividere la nostra storia. Quando succedono cose del genere si tocca il fondo e può essere difficile trovare la forza per tornare in superficie”.

In ultimo, afferma: “La differenza possono farla le persone che si sceglie di avere al proprio fianco e i professionisti a cui si affida la crescita del proprio bambino. Non è semplice tradurre in poche righe il nostro sentire, sicuramente ci sentiamo immensamente grati per avere Gabriel al nostro fianco che ogni giorno ci insegna quanto prezioso sia il dono della vita”.

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