L’allattamento non sarà più al seno | Le nuove incredibili linee guida per i genitori

Arrivano le nuove linee guida sull’assistenza medica per il parto e l’allattamento.  Ma a poche settimane dalla loro pubblicazione già sono iniziati i primi dubbi e dibattiti.

Allattamento al seno (foto web)
Allattamento al seno (foto web)

Il documento ha lo scopo di fare luce sul trattamento dei genitori transgender e sul linguaggio medico da adottare. La comunità scientifica ha però già indentificato le prime lacune creando una spaccatura tra coloro che sono a favore sull’utilizzo di un linguaggio neutro e coloro che ritengono che esso vada contro la biologia umana.

Genitorialità non-binaria

Il dibattito sulla sessualità non binaria è sempre più centrale nella legislazione, nella cultura e nella medicina. Il fulcro della discussione è la desessualizzazione, ovvero della neutralizzazione del linguaggio medico per andare incontro a una popolazione che non si riconosce più nella sessualità binaria uomo/donna.

Molti medici però nutrono forti dubbi rispetto a questa ideologia in quanto il desexing negherebbe la biologia di base rischiando in qualche modo di emarginare le donne. Un esempio arriva proprio dal Servizio sanitario britannico che mesi fa ha rimosso la parola “donne” dalle pagine web sui tumori ovarici, dell’utero e del collo dell’utero per rispettare la neutralità di linguaggio rispetto al genere scatenando non poche polemiche.

Alla base dell’atto redatto dal Royal College of Obstetricians and Gynecologists c’è il concetto che anche i transgender hanno diritto a procreare, e di conseguenza, hanno diritto anche all’assistenza sanitaria prima, durante e dopo il parto. 

Chestfeeding o Breastfeeding?

La prima parte del documento afferma che le donne trans devono essere ricoverate in reparti femminili, nonostante il tema sia controverso perché nel vasto e poco binario mondo transgender le combinazioni possibili sono molte, compresa quella di chi si identifica come donna, pur continuando a possedere organi sessuali maschili.

L’atto procede poi trattando il parto degli uomini trans (cioè uomini nati biologicamente come donne), argomento delicatissimo in quanto ci sono uomini trans che preferiscono l’esperienza emotiva di un parto vaginale e altri che desiderano una disconnessione con esso preferendo il parto cesareo. Successivamente al parto, il Royal College propone un cambio di rotta ed invita il personale medico a parlare non più di breastfeeding (allattamento al seno) ma di adottare il termine, più neutro, chestfeeding (ovvero allattamento al petto). 

Allattamento e parto transgender (foto web)
Allattamento e parto transgender (foto web)

Tutti gli argomenti trattati nell’atto aprono una discussione su questioni sicuramente  scivolose e complicate creando, come detto, un divario molto forte all’interno comunità medica e tra l’opinione pubblica. Il documento affronta tutto ciò senza alcuna reticenza e senza timore di suscitare polemica.

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