Carlo Verdone, il dramma indelebile: “Tremavo tutto”

Carlo Verdone, uno dei più grandi attori del cinema italiano, erede di Alberto Sordi, è un grande ipocondriaco. Nella sua vita dietro le grandi risate, ci sono stati dei momenti di debolezza, legati alla salute. Scopriamo insieme cosa gli è successo. 

Carlo Verdone, viene da una bella grande famiglia. Suo padre Mario era un critico d’arte, nonché professore universitario di cinema e dirigente del Centro Sperimentale di Cinematografia. Oltre a suo padre, a comporre la famiglia dell’attore, ci sono anche sua madre Rossana Schiavina, Luca Verdone, suo fratello, e Silvia, sua sorella.

Carlo Verdone e il padre Mario
Carlo Verdone e il padre Mario

Carlo Verdone ha raccontato in una recente intervista per Vanity Fair dei suoi momenti più difficili, dalla malattia della madre Rossana, “la persona a cui volevo più bene al mondo“.

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Quando mia madre si è ammalata di una sindrome neurologica rara e spietata per me furono quattro anni di merda. Era la persona a cui volevo più bene al mondo, la vedevo sfiorire e il solo guardarla mi faceva disperare. Era arrivata a pesare 39 kg“, ha ammesso con sofferenza l’attore Carlo Verdone raccontando della malattia della madre. L’artista, nel veder soffrire così tanto una persona a lui cara, ha desiderato quasi che morisse il più in fretta possibile, per non provare più dolore.

Carlo Verdone e gli attacchi di panico

Si sa bene che più una persona è sensibile, più deve fronteggiare quelli che ad oggi sono i problemi psicologici più comuni, gli attacchi di panico, che condannano anche chi è celebre e famoso come Carlo Verdone.

Carlo Verdone e Alberto Sordi
Carlo Verdone e Alberto Sordi

L’attore e regista romano, infatti, grazie ai suoi personaggi, ha segnato un’epoca per la commedia all’italiana ma in pochi sanno che soffre di ipocondria.

Una patologia con cui molte persone si ritrovano a convivere, come ad esempio Maria De Filippi. Verdone, in un’intervista a La Repubblica, ha raccontato l’origine della sua malattia:

“A casa mia, ero un ragazzino delle medie, sentivo mia madre al telefono con la sua amica del cuore, Pia Borromeo. I loro dialoghi di prima mattina – li ho ascoltai da 12 ai 26 anni – erano i seguenti: “Ma sai chi sta tanto male? La sorella di Antonio. L’hanno aperta e richiusa”. “Senti, ma Angela con la glicemia come sta? Ah, ho capito. Quella aveva anche l’azotemia alta…” “Sai chi ha il diabete? La figlia di Augusto”. Ore di colloqui telefonici pieni di cancri aperti e richiusi, aritmie, glaucomi e ipertensione. Logico che abbia sviluppato una piccola ipocondria”.

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Carlo Verdone racconta il suo passato da ipocondriaco con ironia e un certo distacco.  La prima sera mi sono sentito male. Ho chiamato mia moglie Gianna con il gettone: “Vienimi a prendere”. Tremavo tutto. Mai provato un attacco di panico con iperventilazione? Ti senti la testa che gira all’impazzata. Ma continuai, e al quarto giro, anche se avevo ancora paura, iniziai a capire che ce la potevo fare”. 

Anche i grandi hanno momenti di debolezza ma Carlo Verdone è riuscito a conviverci bene, addirittura parlandone. 

 

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